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venerdì, ottobre 14, 2005

 

La storia italiana vista dalla Francia

Fonte: Le Figaro
Lo storico Pierre Milza analizza la storia d'Italia tentando di individuare una identità costante fra la dominazione romana e l'italia di oggi.
E' come ricomporre un puzzle cercare di metter insieme l'impero romano, il Vaticano, il fascismo, le brigate rosse, le origini del capitalismo nel XIII secolo grazie a banchieri e commercianti; e analizzando i semi della tradizione italiana nei paesi dove milioni di emigranti li hanno deposti (a proposito, Lawrence Ferlinghetti è stato appena fermato a Brescia, preso per un clandestino, mentre cercava fra un portone e l'altro le proprie radici , come riportato dall' Ansa), ma anche capire le differenze fra la freddezza piemontese, la creatività emiliana, il rigore toscano, il cinismo romano, il mutismo di sardi e siciliani.
La questione principale cui Pierre Milza, figlio di emigranti, cerca di dare una risposta, riguarda proprio il senso e la reale esistenza di un principio di unità: esiste una continuità fra l'italia unificata dai Cesari e quella moderna?
Partendo dall'analisi di Fernand Braudel, che già aveva affrontato il "modello italiano" evidenziando il ritiro dell'Italia dalla scena internazionale a partire dal 18mo secolo. Che però diviene una sorta di "laboratorio" di sperimentazione di nuove forme politiche, in assenza di un forte stato nazionale, fino a divenire uno dei principali sostenitori della creazione della Comunità Europea, come a dissimulare la propria debolezza nella creazione di un organismo sovrannazionale.

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