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lunedì, dicembre 26, 2005

 

Il pentolone scoperchiato: sinistra e legalità nella Bologna di Cofferati

Fonti: Lipperatura su un pamphlet di Bifo contro Cofferati, l'Amaca di Michele Serra (riportato da Indymedia), Dossier di Panorama, Dossier de l'Espresso, Discussione su One More Blog, Paolo Franchi sul Corriere della Sera, Bifo sul nomadismo e la degenerazione di Bologna, da Rifondazione di maggio 2005, Discussione sul sito di Beppe Grillo
La discussione su ciò che sta avvenendo a Bologna è fondamentale per capire davvero la posizione che la sinistra italiana vuole assumere nei confronti di uno dei cavalli di battaglia più utilizzati nella propaganda della destra italiana: il rapporto con le espressioni di disagio che sempre più diventano scontro sociale, modificano il modo di vivere la città, alterano il limite della tolleranza verso chi "si prende" lo spazio che ritiene giusto a scapito degli altri che magari il loro spazio lo possono prendere da un'altra parte.
E Bologna come spesso accaduto dal dopoguerra ad oggi, torna ad essere il laboratorio della politica, dove si sperimentano soluzioni che si pensa si possano poi applicare al resto d'Italia.
Nel 2004 Sergio Cofferati è stato eletto sindaco di Bologna, riportando al governo della città una giunta di centrosinistra dopo che per la prima volta nel 1999 la città era passata sotto il controllo del centrodestra, guidato da Giorgio Guazzaloca.
Uomo simbolo di molte delle battaglie della sinistra degli anni precedenti, Sergio Cofferati ha ben presto fatto parlare di se per quella che i giornali hanno definito "la lottà sulla legalità": per l'estrema sinistra e quanti si richiamano ai "movimenti" un ricorso al pugno duro contro gli strati deboli della società che in qualche modo negli interstizi di una città borghese trovano la loro possibilità di sopravvivere; per Cofferati e quanti sostengono la sua azione un modo per ricostruire una società credibile dai frammenti di un azione politica che negli anni passati ha lasciato andare in malora le regole del vivere civile.
Le azioni eclatanti della giunta diretta dall'ex Segretario Generale della CGIL sono state dapprima un'ordinanza che vietava la vendita di alcolici da asporto alla sera, per controllare la nuova moda di spargere bottiglie di birra per strada messa in preatica da sempre più numerosi gruppi di giovani accampati nelle strette strade del centro bolognese, con conseguenti schiamazzi da ubrichezza molesta.
Alla fine dell'estate, alcuni atti più forti sono stati dapprima l'ordinanza che prevedeva sanzioni per i cosiddetti "lavavetri", spesso immigrati senza permesso di soggiorno che ai semafori si offrono per lavare i parabrezza delle macchine (posso testimoniare che ormai la regola era lavarli anche se il propietario dell'automobile si mostrava nettamente contrario) e poi lo sgombero di baracche e accampamenti di fortuna displocati sulle sponde del fiume Reno con l'intervento delle ruspe (dopo anni di sottovalutazione del problema che avevano reso la situazione ormai "normale" e un mese esatto prima di una delle più grandi esondazioni del fiume degli ultimi anni, che avrebbe quasi sicuramente messo a repentaglio la vita dei baraccati, fra cui erano presenti anche bambini)

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